Prestazioni
La visita otorinolaringoiatrica consiste in:
un’accurata anamnesi (storia clinica personale, famigliare, passata ed attuale) della patologia lamentata, delle eventuali complicazioni osservate dal Paziente, delle patologie associate (comorbilità); poi inizia la vista vera e propria con
l’otoscopia per valutazione delle condizioni del condotto uditivo esterno (CUE) e della membrana timpanica (MT) tramite l’utilizzo di un otoscopio, segue poi la
rinoscopia anteriore per lo studio della porzione anteriore delle cavità nasali (CN), con apposito speculo metallico, per apprezzare le condizioni del setto nasale, dei turbinati, inferiori e medi, e delle mucose per poi passare alla
oro-faringoscopia, cioè l’esplorazione della cavità orale, utilizzando un abbassalingua (in metallo, legno o plastica) per lo studio della porzione anteriore dell’orofaringe (gengive, arcate dentarie, lingua, pavimento orale, palato duro e molle, tonsille e pilastri palatini) e della parete posteriore della mesofaringe, saggiando anche la sensibilità e la motilità di tali apparati, infine si esegue la
palpazione del collo, per la ricerca di eventuali ingrossamenti ghiandolari latero-cervicali, legati a patologie infiammatorie o neoplastiche degli organi di Specialità, delle articolazioni temporo-mandibolari (ATM), per saggiarne la motilità e le eventuali alterazioni funzionali, e la pressione manuale sui punti di emergenza dei rami trigeminali facciali (trigger points), la cui dolenzia indotta può indirizzare verso una sofferenza sinusale.
A questo punto, per una conferma diagnostica e quindi una corretta proposta terapeutica, a seconda di quanto lamentato dal Paziente o di quanto obiettivamente rilevato, lo Specialista propone ulteriori accertamenti, che possono essere effettuati in loco
esame audiometrico tonale e vocale, per la determinazione della soglia uditiva con toni puri, per tipizzare e quantizzare le capacità uditive del soggetto, o con apposite liste di parole, per determinarne il grado di comprensione e discriminazione a livello centrale: esami possibili solo a partire dall'età scolare. Per i più i piccoli ci si deve servire della cosiddetta "play audiometry" e, prima dei tre anni, dell'audiometria comportamentale: esami che richiedono opportuno personale tecnico e specifiche apparecchiature ospedaliere
esame impedenzometrico, per lo studio della motilità timpanica e degli ossicini, ad essa connessi, dei piccoli muscoli dell’orecchio medio, della funzionalità tubarica e degli archi riflessi tra le vie acustiche centrali
esame stabilometrico, per l’analisi dell’equilibrio statico
cranio-corpografia, per la ricerca dell’equilibrio dinamico e delle patologie della deambulazione
video-oculo-scopia, per meglio apprezzare e, se necessario, memorizzare su supporto informatico i movimenti coniugati degli occhi (Nystagmo), che compaiono in seguito a problemi di vertigini
oto-rino-laringo-scopia a fibre ottiche, rigide e/o flessibili, per lo studio accurato delle patologie, benigne o maligne, che possono interessare i condotti uditivi esterni (cerume, otiti esterne, foruncolosi), le membrane timpaniche (perforazioni, esiti cicatriziali, malattie dell’orecchio medio), le cavità nasali (riniti, deflessioni settali, ipertrofie turbinali, poliposi, sinusiti, alterazioni dell’olfatto), la rinofaringe (vegetazioni adenoidee, patologie tubariche, gocciolamenti nasali posteriori), l’ipofaringe (tonsille linguali, base lingua, disturbi della deglutizione) e la laringe (disfonie, afonie)
microscopia stereovisiva, per osservare, ampliate, anche le minime variazioni morfologiche delle cavità nasali e della membrana timpanica e per l’estrazione, in sicurezza, dell’eventuale presenza di cerume nei condotti uditivi esterni
Questi accertamenti servono a fornire una diagnosi tempestiva e accurata affinché alcuni disturbi, che possono sembrare banali, (tipo abbassamento della voce, dolori o fastidio alla gola, sensazione di corpo estraneo, difficoltà di equilibrio, sensazione di sbandamento, ovattamento e ronzii auricolari, difficoltà d’ascolto, difficoltò di respirazione nasale, etc.) non divengano, con il tempo, malattie croniche o, peggio, evolvano in forme neoplastiche.